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La rotazione della Terra accelera, in arrivo i giorni più “corti” di sempre. Ecco perché

La rotazione della Terra accelera, in arrivo i giorni più “corti” di sempre. Ecco perché
Tecnologia

Tra poco potremo avere i giorni più corti di sempre, le previsioni indicano il prossimo 9 o il 22 luglio o anche il 5 agosto. Lo dice l’autorevole IERS, International Earth Rotation and Reference System Service, l’organismo internazionale che dal 1987 ha il compito di sorvegliare la rotazione terrestre.

Man mano che la nostra strumentazione di misura diventa più precisa e sofisticata, infatti, quel che ci sembrava pacificamente sempre eguale a sé stesso, come la durata di un giorno solare, 86.400 secondi, ci crea problemi non banali.

Non sono più i tempi in cui ci si alzava all’alba, si andava a lavorare sui campi fino al tramonto e si tornava poi a casa, oggi la vita è freneticamente molto diversa e siamo in grado di apprezzare, con i nostri strumenti, differenze per noi infinitesime di tempo. Nei tre giorni che abbiamo appena citato, infatti, il giorno sarà più corto dei canonici 86400 secondi di 1.5 circa millisecondi, millesimi di secondo, un tempuscolo che neppure riusciamo a immaginare.

Potremmo tranquillamente pensare di essere presi in giro, se non fosse che la nostra presente civiltà, che utilizza segnali GPS per una quantità di funzioni importanti, dal trovare il ristorante che vogliamo con il programma di mappe, al dare la posizione precisa di un aereo o nave, utilizza tempi che sono spasmodicamente sempre più piccoli e debbono essere precisi. Pensiamo per esempio alla quantità di ordini di acquisto o vendita di azioni, che corrono sulle fibre ottiche che arrivano alle borse mondiali, e sono tutti timbrati con un francobollo temporale che indica il momento esatto in cui deve essere calcolato il valore della transazione.

Insomma, ma perché succede questo piccolo ma importante spostamento dalla media, possiamo chiederci. Il fatto è che la Terra ruota attorno ad un suo asse, immaginario, di rotazione che ne fa un po’ di tutti i colori: descrive un cono in migliaia di anni, oscilla anche sulla piccola scala e, dal 2016, ci siamo anche accorti grazie agli orologi atomici che il pianeta sta accelerando la sua rotazione.

I motivi di questo fenomeno sono complessi e non del tutto chiari: nel caso che stiamo segnalando senz’altro la posizione della Luna rispetto alla Terra, lontana dal nostro piano equatoriale, gioca un ruolo. Ma non è certo tutto.

Noi infatti pensiamo che la Terra, come ci hanno insegnato alle elementari, sia una sfera, come il mappamondo che abbiamo magari in casa o avevamo in classe. Non è così, anzi la figura più vicina alla forma della terra è quella di uno sferoide schiacciato, e poi c’è l’importante questione della distribuzione di massa che non è omogenea: il 70 per cento almeno della superfice è acqua e comunque le misure di gravità eseguite da un poco noto ma eccezionale satellite europeo, Goce, ci mostra un Terra molto bitorzoluta nella sua superfice, piuttosto distante dallo sferoide ideale che abbiamo appena introdotto.

La vera forma della Terra se si tiene conto della distribuzione della Massa ( GOCE/ESA)

Anche la distribuzione di massa e degli oceani ha la sua parte di responsabilità, non solo la Luna, e studi recenti hanno introdotto ipotesi impensabili fino a poco tempo fa, come lo scioglimento dei ghiacciai, che modificherebbe la distribuzione di massa sul nostro pianeta.

La legge fisica che spiega il fenomeno è quella della conservazione della quantità di moto della terra.

Quando si muovono le masse sulla Terra, la velocità angolare, con cui ruota, può variare. Se questa spiegazione risulta un po’ ostica, per renderla facile pensiamo a un pattinatore che ruota più o meno velocemente a seconda che allarghi le braccia o meno: quando le allarga, modificando la distribuzione della sua massa, la velocità con cui gira diminuisce. A esempio lo stesso sembra succedere con lo scioglimento dei poli.

Attualmente ci si basa sul tempo segnato dagli orologi atomici, che hanno precisione di misura di 1 secondo ogni paio di miliardo di anni, per avere un’idea, ma comunque il tempo astronomico resta importante e si mette rimedio a questo fenomeno di irregolarità introducendo un “leap second”, secondo intercalare, che riporti i due tempi, atomico e terrestre, ad essere allineati. Il 30 giugno o il 31 dicembre si conta un minuto di 61 secondi, e tutto torna a posto, l’ultima volta fu nel 2016.

La soluzione, però, piace sempre meno e la proposta forte è quella di tralasciare il tempo astronomico e basarsi solo su quello atomico, ma l’idea trova parecchi oppositori per motivi sostanzialmente storici.

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